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Progetto TRENO DELLA MEMORIA 2014

Periodo: gennaio 2014

 


Di seguito sono riportate le riflessioni di un alunno che ha partecipato al progetto IL TRENO DELLA MEMORIA 2014.

 

22 "bagni" per 100.000 persone. 128 baracche da 200 m² per 100.000 persone
Temperatura invernale -20 C°. Neve alta 40 cm. Un cambio di vestiti al mese!
Nessun materasso, nessuna stufa. Un letto in legno per cinque persone. Sedici ore di lavoro al giorno.
Niente scarpe. Niente giacche. Niente indumenti intimi. Niente capelli.
300Kal /1000Kal al giorno a fronte delle 4000 necessarie. Niente acqua.
Nessun effetto personale. Al bagno due volte al giorno.
Le donne si alzavano alle tre del mattino anche in inverno e facevano tre km per andare a lavorare nelle fabbriche di armi, gli uomini ne percorrevano sei.
Se starnutivi o tossivi o ti procuravi qualsiasi tipo di ferita, venivi ucciso all’istante.
Se dimenticavi il tuo numero venivi ucciso. Se parlavi quando non ti era consentito venivi ucciso.
Se avevi un bambino venivi ucciso. Se avevi quarant’ anni venivi ucciso perché ormai vecchio.
Per la fame mangiavano i ratti ed i pidocchi.
Vita media nel campo tre mesi... Si perdeva di media metà del proprio peso corporeo...
Arrivavano sei treni al giorno con mille e duecento persone cadauno... Un dottore semplicemente guardandoli sceglieva gli abili al lavoro e tutti gli altri morivano immediatamente!
Su 10.000 persone che arrivavano ogni giorno 7000 venivano uccise...
Con la scusa di un vaccino veniva iniettato del fenolo direttamente nel cuore e la morte sopraggiungeva in dieci secondi...
Le uccisioni avanzavano al ritmo di tre al minuto per dottore, i dottori addetti alle iniezioni erano quattro...
Con la scusa di una doccia 1000 persone venivano fatte spogliare e mandate nella stanza, chiusa la porta la morte sopraggiungeva in 50 minuti... Nella stanza a fianco vi erano i forni crematori che bruciavano ininterrottamente i cadaveri... In un’ ora si arrivava a bruciarne sei per forno... I forni erano 41... I bambini al di sotto dei dieci anni venivano messi in file di sei o sette e uccisi con un singolo colpo, così da risparmiare pallottole... I capelli delle donne venivano spediti ad una ditta che produceva moquette, si vendevano a mezzo franco il chilogrammo...
Le donne incinte venivano fatte sdraiare e costringevano i mariti a saltarci sopra per ucciderle durante un parto forzato...
I bambini e le donne, avendo la pelle più morbida, venivano uccisi e poi la loro pelle veniva usata per fare le coperture dei libri...
Alcuni dottori amputavano le braccia o le gambe delle persone ancora vive per vedere in che modo fuoriuscisse il sangue e se potevano curarlo prima che morisse, così da salvare i soldati che si ferivano in guerra...
Venivano inflitte punizioni a coloro che non rispettavano le leggi assurde imposte nei campi (come il divieto di parlare)... Una pena era la morte di fame e sete... Uomini chiusi un una cella 90 cm x 90 cm alta 2 metri e completamente al buio... Altra pena era quella di esser chiusi in una stanza senza prese d’ aria con un’ altra dozzina di persone, morivano soffocate...
Ogni domenica venivano scelte a caso una quindicina di persone ed impiccate d'innanzi a tutti... Solo per aumentare il clima di terrore...
Le ceneri venivano usate per concimare i campi o gettate nei laghi...
Ai morti venivano tolti i denti d'oro e poi fatti fondere in lingotti..
SPEZZAVANO LE GAMBE E LI COSTRINGEVANO A CAMMINARE... VENIVA DETTO LORO CHE SE NON CE LA FACEVANO SAREBBERO STATI FUCILATI.. Periodicamente vi erano appelli generali... Nella piazza centrale si riunivano tutti e vi era un vero e proprio appello!!
Gli ebrei erano letti in ordine di numero e dovevano alzare il braccio... Cento mila persone in una piazza... Il più lungo appello è durato ventisei ore e loro dovevano stare in piazza fermi... Indossavano abiti leggeri e non vi erano scarpe... Era gennaio e vi erano -25C°... 2000 morti per il freddo...

Ho letto tanto, di tutto, ho visto film, programmi di storia, ho ascoltato dibattiti, relazioni con tema la Shoah, conosco la nascita del nazismo, conosco quello che è accaduto, conosco Auschwitz-Birkenau. Il mese di gennaio mi preparo per il giorno 27, il giorno della memoria, la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ma poi sono venuto qui a Cracovia. E’ qui che ho visitato tutto quanto è rimasto di quell’immane tragedia, dove l'uomo ha toccato il fondo della propria anima, dove l'uomo non era più uomo.
Ci resta poco di quella parte di storia, poche migliaia di foto appese alle pareti a mo' di schedario, con gli occhi lucidi di chi conosce il proprio destino. C'è un salone qui, con ampie vetrate, dietro alle quali si vedono scarpe, occhiali, e poi capelli, tanti capelli, milioni di capelli, forse miliardi... ed essi non sono che una piccola parte di loro, i nostri simili, morti, sterminati nelle camere a gas, ebrei (''solo'' loro sei milioni) e poi altri, diversi, rom, zingari, preti, prigionieri politici, militari…
…e la mia anima ha pianto, la mia mente non capiva più, il mio stomaco si stringeva fino a contorcersi e a farmi male, il mio linguaggio era incapace di fornire vocaboli adatti a poter calmare la mia ragione che, ormai, mi tormentava con una sola domanda: PERCHE’?
Non vi è alcuna risposta, c'era solo più silenzio, vergogna, impotenza e senso di colpa, l'aria puzzava di tutto questo. ....è successo tanti anni fa, e può sempre succedere ancora, non possiamo più fare nulla, non possiamo più rimediare.
Ma io, te, voi, tutti possiamo solo raccontare, sempre, dovunque di non dimenticare....mai....mai più.... "Colui che dimentica il passato è condannato a riviverlo".(George Santayana)
Non possiamo permetterci di dimenticare perché, se lo facessimo, tutte quelle persone morte, sarebbero morte invano... Avrebbero lottato con ogni cellula del loro animo per nulla... Non possiamo dimenticarle per questo... Non possiamo farlo perché il messaggio che ci hanno lasciato va altre il tempo e la loro morte... Hanno lottato quando potevano benissimo accettare la morte senza opporre resistenza, invece, hanno lottato e non si sono arrese solo per poter raccontare al mondo intero quello che hanno subito sperando così CHE NON ACCADA MAI PIÙ...
Se si trattasse solo di morte forse non ne parleremmo neanche, ma si tratta di distruzione della dignità umana... Non si è più un uomo ma un oggetto! Il tutto è studiato per una distruzione fisica, morale e psicologica. E' così che la tua conoscenza si trasforma in coscienza, la conoscenza è sapere, mentre la coscienza è sapere unito alle emozioni che la conoscenza ha portato.
Ho provato un irresistibile senso di smarrimento di fronte al cospetto di quel luogo e all’atmosfera cupa che ancora riesce ad evocare. Brividi.
Se qualcuno di voi si stesse chiedendo perché vi scrivo tutto questo, è bene che sappia che il mio viaggio non avrebbe avuto senso senza che io ve lo raccontassi? Senza che vi regalassi un pezzo della mia coscienza, IO SONO UN MESSAGGERO ED I MIEI OCCHI ERANO I VOSTRI OCCHI...
Lì ho provato un senso di colpa indescrivibile, vergogna ...
Ed è per questo che mai dimenticherò quel giorno … Mai dimenticherò quei visi fotografati appesi alle pareti con addosso quel pigiama a righe … Mai dimenticherò quel silenzio … Mai dimenticherò …. Era il Treno della Memoria... Era il 16 febbraio del 2014.

Pietro Caliandro
Classe V sez. A - I.T.C.